Poligono di tiro: in attesa dell’apertura.

Anno 1884: soci in attesa dell’apertura nel poligono della Società in località Martinetto a Torino.
Il Martinetto è stato per 60 anni, dal 1883 al 1943, sede e poligono della Società di Tiro a Segno Nazionale di Torino.
Il nuovo impianto si trova nella periferia della città, al Martinetto, in fondo a via San Donato. Si tratta di un tiro a segno a uso promiscuo, civile e militare, «largo metri 42,50, lungo metri 400, e quindi adatto alle esercitazioni fino alla distanza di 400 metri» (ASCT, Collezione Simeom, C 5661).
Vi si tengono annualmente manifestazioni e gare di tiro nazionali e internazionali, per le quali le gare vengono impiegati sia il poligono civile, sia quello militare, opportunamente predisposto.
Con la legge del 1934 sull’avocazione dei campi di tiro da parte dello Stato, iniziano le pratiche per l’alienazione dell’area, interrotte dalla guerra.
Dopo l’8 settembre 1943 viene scelto dalla Repubblica sociale come luogo dell’esecuzione delle sentenze capitali: 59 partigiani e resistenti vi trovarono la morte sotto i colpi del plotone di esecuzione.
Il campo del Martinetto, già poligono di tiro a segno, fu utilizzato dalla Repubblica Sociale come luogo per le esecuzioni capitali: oltre sessanta oppositori vi furono fucilati. Il 5 aprile 1944 – dopo un processo rapidissimo, che Mussolini volle “esemplare” – vi trovarono la morte otto componenti del Comitato militare regionale piemontese.

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